Il fenomeno che genera l’umidità nei muri è la risalita capillare dell’acqua. In presenza di questo fenomeno è possibile misurare una differenza di potenziale dell’ordine del centinaio di millivolts. La presenza di una differenza di potenziale tra due punti genera un campo elettrico.
Questa differenza, definita anche tensione, è variabile e aumenta proporzionalmente all’acqua di risalita. In parole povere: maggiore è l’acqua che risale dalla fondazione maggiore sarà la tensione generata, maggiore sarà l’intensità del campo elettrico.
Con l’installazione dell’impianto viene imposta, alla muratura, una differenza di potenziale di maggiore intensità.
Per fare ciò possiamo intervenire in modo minimamente invasivo utilizzando solo due componenti:
- Degli elettrodi installati per tutta la lunghezza del perimetro esterno dell’immobile
- Una centralina di comando che gestirà l’erogazione di corrente.


L’intensità del campo elettrico è bassissima, inoltre la corrente che circola è continua e cioè generata da basse tensioni.
Bisogna porre attenzione sul fatto che l’applicazione del campo elettrico provoca la migrazione di ioni salini.
Essi sono resi liberi dall’acqua che ha mandato in soluzione il sale. Sarà quindi opportuno, per essere certi che questi ioni non aggrediscano chimicamente l’elettrodo, insolubilizzare i sali in prossimità degli elettrodi in modo da neutralizzare l’aggressività degli ioni e proteggere gli elettrodi, elemento cardine dell’impianto.
Il metodo può essere applicato ai muri controterra e l’impianto è regolabile e reversibile.